Su Licata...

Il rito del Venerdì Santo licatese

Il Venerdì Santo a Licata è una delle ricorrenze religiose più attese.
La commemorazione del Venerdì Santo fin dai tempi remoti è curata dalla Confraternita di San Girolamo della Misericordia, fondata nel 1578.
La sera del Giovedì Santo i confrati, vestiti con smoking, saio e cappuccio bianco, e tenendo in mano una candela, escono dalla Chiesa di San Girolamo, situata all’interno del quartiere Marina e, recitando le preghiere durante la via crucis, giungono al Calvario per una visita penitenziale.
I riti del Venerdì Santo hanno inizio a notte fonda, alle ore 3:00. Il Cristo deposto, avvolto da una coperta liturgica, viene trasportato dalla Chiesa di San Girolamo in una apposita cappella allestita in un locale del palazzo nobiliare del barone La Lumia nei pressi del Calvario. Il Cristo in lettiga è seguito dalla Madonna Addolorata. I due simulacri procedono in silenzio, con passo cadenzato, seguiti da numerosi fedeli. 
Giunti in piazza Elena, la Madonna si dirige nella chiesa di Sant’Angelo, dove aspetterà fino al momento della Giunta, mentre il Cristo raggiunge la cappella del palazzo La Lumia.
Oggi una moltitudine di fedeli segue questa processione, ma una volta questa traslazione veniva fatta in gran segreto dagli stessi Confratelli e soltanto qualche “devota” accompagnava Gesù recitando il Rosario.
Alle 13:00 – al grido di Misericordia – Gesù Crocifero, dalla Chiesa di San Girolamo si avvia verso il Calvario, portato in spalla dai Confrati che indossano per l’occasione smoking e guanti bianchi. Il procedere di Gesù Crocifero, con la caratteristica “annacata” (un passo lento e cadenzato) viene sempre accompagnato dal suono delle marce funebri o dal suono ritmico del tamburo e rende quasi reale la sensazione della fatica sopportata da Gesù nel recare la pesante croce impostagli dai Romani. Alle 14,00, nella piazza principale del paese, al suono acuto della tromba, avviene la “Giunta” tra Gesù e la Madonna Addolorata che corre verso il proprio figlio e lo accompagnerà fino al supplizio. Poco prima di giungere al Calvario, Gesù Crocifero viene portato nell’androne del palazzo La Lumia, da cui esce l’altro simulacro, in catene, che si avvia al Calvario.
Qui il simulacro di Cristo viene sollevato in croce e fissato con dei chiodi da due preti; la Madonna, ai piedi della Croce, assiste al supplizio del proprio Figlio.
Alle 19:30 sempre dalla Chiesa di San Girolamo, esce l’artistica “Urna”, scolpita in legno e bagnata d’oro zecchino e illuminata da caratteristici “lumini”, portata in spalla dai Confrati che sullo smoking indossano il saio bianco con cappuccio e cinto ai fianchi da un cordone rosso. L’Urna fu realizzata dallo scultore Perez a Catania nel 1900. Alle 21:00 Gesù viene “sceso” dalla Croce e posto nell’Urna che, facendo il percorso inverso sempre col solito incedere lento e cadenzato, fa ritorno nella Chiesa di San Girolamo. Alle ore 24:00 circa, quando si chiude il pesante portone della Chiesa, Confrati e fedeli, stanchi, fanno mesto ritorno a casa per consumare i caratteristici “muffuletti”, pagnottine preparate appositamente dai panifici aromatizzate con spezie e semi di finocchio, conditi con tonno all’olio e acciughe salate.

di Consagra Salvatore