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La Settimana Santa a Licata tra fede e tradizioni

La Settimana Santa rappresenta il periodo più importante e centrale dell’intero anno liturgico in cui si celebra il mistero pasquale di Cristo: la sua passione, morte e resurrezione. Ogni giorno della Settimana Santa è denso di forti momenti di fede, caratterizzati da celebrazioni e riti pieni di significati che coinvolgono i fedeli, i quali fanno memoria delle ultime vicende terrene della vita di Gesù.

A Licata i riti iniziano il giovedì sera precedente la Domenica delle Palme con la “scinnuta dell’Addolorata” nell’omonimo santuario e chiesa di Sant’Agostino, quando la Madonna viene scesa dall’altare maggiore e posta all’interno del fercolo, ed il venerdì mattina con la processione a cura della confraternita Maria SS. Addolorata. La processione dell’Addolorata, il cui culto è particolarmente sentito dai licatesi, vuole rappresentare il cammino della Madonna in cerca del Figlio, già condannato alla crocifissione. La processione si svolge lentamente tra i corsi principali della città, con passo cadenzato al ritmo di meste marce e delle troccole, strumenti tipici dal suono stridulo. Dopo una lunga sosta in piazza Progresso, davanti al Palazzo di Città, la Madonna raggiunge nel primo pomeriggio il Duomo, dove rimarrà tre giorni fino alla sera della Domenica delle Palme, per dare possibilità ai numerosi fedeli e devoti di far visita all’Addolorata.

La mattina della Domenica delle Palme si ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, acclamato dalla folla “Osanna al Figlio di Davide”. Il rito prevede la benedizione dei ramoscelli d’ulivo e delle palme. Durante la Santa Messa viene proclamato il Passio, la lettura del Vangelo che narra la passione e morte di Gesù.

In serata l’Addolorata esce dalla Chiesa Madre per riprendere la processione seguita anche questa volta da molti fedeli. A differenza del venerdì mattina, questa processione è molto più lunga ed ha aspetti più toccanti. Dopo diverse ore, intorno alla mezzanotte, la Madonna rientra nella propria chiesa.

Lunedì, Martedì e Mercoledì Santo solitamente sono giorni in cui nelle parrocchie vengono predicati gli esercizi spirituali per preparare il popolo di Dio a celebrare con fede il mistero della Pasqua.

La sera del Mercoledì Santo si svolge la processione penitenziale del Cristo alla colonna a cura della confraternita di Maria SS. della Carità, per essere esposto al chiostro di San Francesco e venerato dai fedeli. Il Cristo fa sosta nella chiesa del Carmine per un momento di preghiera in riparazione alla profanazione del tabernacolo avvenuta nel 1637, da cui questa processione ha avuto origine.

Il Cristo, rimasto per un’intera giornata alla venerazione, la sera del Giovedì Santo viene ricondotto sempre in processione nella chiesa della Carità.

La mattina del Giovedì Santo in Cattedrale viene celebrata la Messa Crismale. In questa celebrazione vengono benedetti gli oli santi che serviranno per l’amministrazione dei sacramenti e tutti i sacerdoti rinnovano le loro promesse sacerdotali.

Con la Messa in Cœna Domini del Giovedì Santo si entra nel triduo pasquale.

In serata nelle parrocchie viene celebrata la Santa Messa in cui si fa memoria dell’Ultima Cena, l’istituzione dell’Eucaristia e del gesto della Lavanda dei piedi. Il sacerdote, ad imitazione di Gesù, sommo ed eterno sacerdote, lava i piedi ai fedeli, che rappresentano gli Apostoli, nel segno del servizio e della carità che deve animare la comunità.

Al termine della celebrazione, si custodisce il SS. Sacramento nell’altare della Reposizione, allestito in un luogo a parte della chiesa, dove i fedeli fino a tarda notte sostano in preghiera e in adorazione.

Il Venerdì Santo è una giornata molto impegnativa per i fedeli. Le processioni, con orari ben stabiliti, hanno inizio dalla chiesa di San Girolamo, posta tra i vicoli del quartiere Marina, e sono a cura della confraternita di San Girolamo della Misericordia. Molto prima dell’alba, alle ore 03:30 si svolge la processione del Cristo coperto su una lettiga e la Madonna Addolorata. In piazza Elena la Madonna viene portata nel santuario di Sant’Angelo ed il Cristo condotto all’interno di un vano del palazzo La Lumia adibito a cappella.

Alle ore 13:00 inizia la seconda processione. Al grido di “Misericordia”, i confrati fanno uscire il Cristo Crocifero che, con passo cadenzato, viene condotto alla crocifissione. Appena il Cristo giunge in piazza Progresso, davanti al palazzo di Città, vede arrivare di corsa l’Addolorata, uscita nel frattempo dal santuario di Sant’Angelo dove era stata portata in precedenza. Avviene la commovente Giunta tra il Cristo e la Madonna, i quali insieme si avviano verso il Calvario. Il Crocifero, giunto nei pressi del Calvario, viene sostituito con il Cristo portato durante la notte. Alle ore 15:00 avviene la crocifissione: il Cristo viene spogliato dalle vesti ed innalzato sulla croce, e la Madonna posta ai suoi piedi. Tutto il pomeriggio è dedicato alle cunguriate, ossia le processioni penitenziali delle parrocchie e dei fedeli ai piedi di Gesù crocifisso e della Madonna Addolorata.

Nelle parrocchie viene celebrata l’azione liturgica che prevede la lettura del Passio secondo il Vangelo di Giovanni e l’adorazione alla Santa Croce.

Alle ore 19:30 inizia l’ultima fase del Venerdì Santo con l’uscita dell’artistica urna che alle ore 21:00 si trova sotto il Calvario per accogliere il Cristo morto. La processione del Cristo morto e dell’Addolorata percorre i corsi principali della città per concludersi intorno alla mezzanotte nella chiesa di San Girolamo, dove numerosi fedeli rimangono fino al termine di questa lunga e commovente giornata.

Il Sabato Santo è giorno di silenzio e di meditazione per la Chiesa che si prepara a celebrare con spirito rinnovato la Resurrezione del Signore.

Nella chiesa della Carità è esposto il Cristo morto con l’Addolorata, insieme a Maria di Cleofa e Maria di Magdala, che secondo il Vangelo erano presenti al sepolcro di Gesù. La vista di queste sacre immagini poste in penombra e con musiche sacre di sottofondo, rende suggestivo l’ambiente che invita alla preghiera e al raccoglimento. Sono tanti infatti i fedeli che si recano in questa chiesa per una preghiera, prima di partecipare alla veglia pasquale.

In tarda serata inizia la veglia pasquale che è ricca di contenuti e di simboli, quali la benedizione del fuoco, il canto dell’Exultet e le letture dell’Antico Testamento che rimandano all’opera di Dio a favore del popolo d’Israele. Il canto del Gloria che prorompe in tutta la Chiesa da inizio alla solenne celebrazione della Santa Messa della notte di Pasqua.

A Pasqua si svolge la processione del Cristo Redentore, detto in dialetto licatese “U Signuri ccu munnu ‘nmanu”, organizzata dalla confraternita del SS. Salvatore. Durante il percorso vengono fatti esplodere dei mortaretti e i confrati si destreggiano con i palli, lunghe aste di legno terminanti con delle bandiere, che attraverso dei movimenti di abilità vengono sollevati in alto, per allietare i fedeli che partecipano con gioia alla processione pasquale.

di Pierangelo Timoneri