Chiese

Le opere d’arte del Duomo

 

Dipinti

In chiesa sono presenti pregevoli ed interessanti dipinti di buona fattura. Imponente e vasto è il ciclo pittorico di Fra’ Felice da Sambuca, artista cappuccino del XVIII sec., che per la nostra Chiesa Madre ha lasciato la maggiore testimonianza della sua ampia produzione artistica.
Negli altari laterali, si possono notare le grandi tele in cui sono rappresentati diversi santi avvolti da un senso di misticismo.
Nella navata sinistra vi sono le tele raffiguranti:
“La predica di Sant’Antonio da Padova”;
“La Pentecoste”;
“La Sacra Famiglia venerata dai Santi Filippo Neri, Lucia, Rosalia, Agata e Carlo Borromeo”;
“L’Immacolata in gloria tra gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele”.

Nella navata destra, vi sono le tele raffiguranti:
“Il martirio di San Giorgio”;
“I dottori della Chiesa”;
“Il Cuore di Gesù in gloria tra Santi e Angeli”;
“La Pietà”.
Di Fra’ Felice sono anche le tele che adornano il battistero, di cui abbiamo dato cenno descrivendo l’interno della chiesa.
Nel presbiterio, campeggia la pala d’altare maggiore raffigurante “La Natività della Vergine con i Santi Pietro, Paolo, Angelo e Michele Arcangelo”, opera della prima metà del XVII sec.
Nelle pareti si trovano due dipinti, una preziosa e rara opera su tavola del 1572 raffigurante “L’Adorazione dei pastori”, di grande interesse per gli studiosi; l’altra opera ha lo stesso soggetto del dipinto su tavola ed è attribuita a Fra’ Felice da Sambuca.
Sopra il paravento è posta una tela realizzata nel 1997 da un’artista licatese, Laura Termini, che raffigura i Santi Patroni di Licata, Sant’Angelo e San Giuseppe Maria Tomasi che sorreggono lo stemma della città nell’atto di affidare Licata alla protezione del Signore.

Affreschi

La volta della Chiesa Madre è stata interamente affrescata dal pennello del pittore siracusano Raffaele Politi nel 1824. Sulla navata centrale sono illustrate scene bibliche dell’Antico Testamento che raffigurano: “Giaele e Sisara”, due immagini di “Esther e il re Assuero”, “Giuditta con la testa di Oloferne”. L’ultima scena rappresenta “San Giovanni nell’isola di Patmos”.
Nel transetto, vi sono altri due affreschi che purtroppo non sono ben visibili: “La manna celeste” e “La regina di Saba e il re Salomone”.
Nei pennacchi su cui è appoggiata la cupola, sono affrescati i quattro evangelisti rappresentati con i loro simboli: San Giovanni con l’aquila, San Matteo con l’angelo, San Marco con il leone, San Luca con il bue.
Sulla volta del presbiterio, vi è l’affresco raffigurante “La presentazione della Vergine”.

Statue

Oltre ai dipinti, il Duomo conserva delle artistiche statue che sono dislocate in diversi punti della chiesa.
Nell’altare intermedio della navata sinistra è custodita l’imponente ed espressiva statua dell’Immacolata, opera del licatese Ignazio Spina del XIX sec. La statua, affettuosamente chiamata dai fedeli “Cuore di Maria”, è collocata in un artistico altare realizzato in seguito alla chiusura di un terzo ingresso della chiesa su via Frangipane per la costruzione degli adiacenti palazzi.
Nelle absidi laterali, sono custodite all’interno di piccole cappelle la statua del Cuore di Gesù ed il gruppo scultoreo di San Giuseppe e il Bambino Gesù, opera anche questa di Ignazio Spina.
Nella cappella del Maenza, trovano posto le statue di San Giovanni Bosco, commissionata nel 1940 dal parroco mons. Curella qualche anno dopo la canonizzazione del santo salesiano; di San Giuseppe Maria Tomasi, realizzata l’anno dopo la sua canonizzazione avvenuta nel 1986, e del ven.le licatese gesuita P. Luigi La Nuza, figlio del castellano della città.
In una vetrina è custodita la statua lignea di San Sebastiano del XVIII sec., proveniente dall’omonima chiesa distrutta nel 1936 che sorgeva tra piazza Duomo e piazza della Vittoria.

di Pierangelo Timoneri