Chiese

L’Insigne Secolare Collegiata

Nel 1739 fu fondata in Chiesa Madre l’Insigne Secolare Collegiata con bolla pontificia di Clemente XII, conservata in buono stato nell’archivio storico della chiesa.

La Collegiata è una comunità di sacerdoti di nomina vescovile, detti canonici,  riuniti in un collegio o capitolo, con sede in una chiesa di una certa importanza per rendere più dignitoso e solenne il culto divino. La nostra era definita “insigne” per i privilegi concessi dai vari pontefici e vescovi, e “secolare” perché formata esclusivamente da sacerdoti diocesani.
Tra i canonici, vi sono i dignitari che occupano un posto preminente. La Collegiata licatese era presieduta dal prevosto che di solito coincideva con il parroco arciprete, per il fatto che essa era sorta in Chiesa Madre, le altre dignità erano il ciantro, l’arcidiacono e l’economo.

La Collegiata ha avuto un ruolo importante e fondamentale nella storia della città e della Chiesa licatese: la sua importanza era riconosciuta e confermata da bolle e decreti vescovili, avvalorata dalla secolare storia e dalle dimensioni della città, dalla costante opera pastorale della Chiesa locale e dai continui interventi promossi per il decoro del Duomo. Si riuniva per la recita del breviario, per le sedute capitolari e per le solenni celebrazioni religiose, tra le quali i riti del Venerdì Santo, la festa patronale di Sant’Angelo ed il Corpus Domini.

Come la Chiesa Madre, anche la Collegiata era posta sotto la protezione della Madonna. Nel muro della cantoria, coperto dall’organo, è disegnato il nome stilizzato di Maria circondato da dodici stelle e con la seguente dicitura: CAPITOLUM ECCLESIÆ COLEGIATÆ CIVITATIS LEOCATÆ.

Lo stesso, riprodotto su stoffa, veniva posto nel coro della Chiesa Madre dove sedevano i canonici, addobbato nelle solennità da un parato rosso.

L’importanza della Collegiata era inoltre rappresentata da due simboli che venivano esposti nelle solenni liturgie, si tratta del baculo che è un bastone rivestito in argento, usato dal prevosto per indicare l’autorità e la dignità sacerdotale che accomunava i canonici. L’altro simbolo è la mazza, anch’essa in argento, che veniva esposta accanto l’altare.

di Pierangelo Timoneri