Chiese

Le opere d’arte all’interno della cappella del Crocefisso Nero

La cappella del Crocefisso Nero è composta da tre artistiche parti.
ALTARE – d’ispirazione berniniana, interamente in legno e dipinto in oro. Al suo interno è collocato il Crocefisso Nero, attorno a colonne tortili di ordine corinzio che sostengono la trabeazione dalla quale si eleva una forma di balconcino. Qui è posto un cartiglio che decreta questo altare luogo privilegiato per la celebrazione della Santa Messa a beneficio delle Anime del Purgatorio.
Nella porta del tabernacolo, molto pregevole, un dipinto ad olio raffigura la Resurrezione di Cristo. Ai lati delle colonne, entro due nicchie, vi sono le statue lignee dei santi Giovanni e Maria Maddalena.
La parte superiore dell’altare riprende per un certo verso la struttura di quella inferiore. Sopra il balconcino, dentro una nicchia vi è la statua della Madonna e ai lati altre due nicchie dove trovano posto due angeli. Sopra ancora è evidente una tavola ottagonale con l’immagine del Volto Santo di Cristo. Completa tutta l’opera una cupoletta traforata alla cui estremità è adagiata una conchiglia e due guglie laterali.
A fare da sfondo all’imponenza dell’altare è dipinto un drappeggio sostenuto da quattro angeli, due per lato, nel tentativo di aprirlo e simbolicamente far rivelare questa stupenda opera d’arte, nonché la rivelazione del mistero. Un’artistica e decorata cancellata in ferro battuto chiude l’altare.
L’altare, oltre ad avere un altissimo valore artistico, vuole richiamare il credente, attraverso l’uso dei simboli, a vivere la sua fede. Infatti, in una dimensione verticale è testimoniata la fede cristiana: il battesimo (la conchiglia), la passione (il Volto Santo e la Madonna Addolorata), la morte (il Cristo Crocefisso) e la resurrezione (il Cristo risorto).

SOFFITTO – Caratteristica del barocco licatese è il soffitto a cassettoni, presente in alcune chiese e palazzi di Licata, che nella cappella del Crocefisso Nero trova la sua massima espressione. L’artistico soffitto, interamente in legno intarsiato e decorato, è caratterizzato da figure poligonali incavate, delimitate da una continua striscia dipinta a motivi ghirigori su cui sono poste delle rosette dorate che servono per puntellare il tetto. Nella fila centrale del soffitto sono incavate tre croci che richiamo al Golgota: la croce di Cristo posta al centro da cui pende il lampadario e le due croci laterali dei malfattori.

QUADRI E AFFRESCHI – Nelle pareti laterali della cappella sono individuabili due serie pittoriche. La parte inferiore ospita le quattro grandi tele della “Passione”, databili intorno al 1726 ed attribuite al pittore veneziano Giuseppe Cortesi che raffigurano “La preghiera di Gesù nel Getsemani”, “La flagellazione”, “L’incoronazione di spine” e “L’andata al Calvario”.
Queste tele sono alternate da sei dipinti su pannelli lignei raffiguranti angeli con i simboli della Passione che, in qualche maniera, richiamano le scene delle tele poste accanto. Sotto gli angeli, entro piccoli ovali, sono raffigurate le Anime Purganti, testimonianza che intorno al 1584 venne istituita nella cappella la Confraternita delle Anime Sante del Purgatorio. La parte superiore ospita tele dei Profeti e Re dell’Antico Testamento: Mosè, Giosuè, Nahum, Salomone, David e Daniele, attribuite al pittore Nunzio Magro nel XVII sec.
All’ingresso della cappella sono presenti, ai lati, due eleganti e simmetriche balconate, anch’esse lignee ed intarsiate: quella di sinistra fungeva da cantoria, quella di destra ha semplicemente una funzione ornamentale.

di Pierangelo Timoneri